Il treno

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Come un treno ho viaggiato
Da una stazione a un’altra
Senza mai fermarmi
a cercare un mantra.
Ho rallentato
Ho esitato
Ma mai ho mollato.
Su rotaie malandate
Tra montagne e alti fiumi
Gallerie illuminate
e tunnel oscuri.
Deviazioni, scambi amari
Feste, paesaggi e amici vari.
Sofferenze, gran timori
Successi al pari dei dolori.
Nulla finora ho mai paragonato
Al mostro gigante
dinanzi a me stagliato.

Il treno s’è fermato
E adesso che farà?
È paralizzato
Indietreggiare non potrà.

Ma i segni dell’usura
I murales sui vagoni
Gli anni trascorsi
E i mille testimoni
I sedili sgangherati
I quadri appesi ovunque
Sia quelli rovinati
Che quelli di chiunque
Hanno fatto il treno saggio
Non un carro di passaggio.
C’è carbone a sufficienza
Serve solo dedizione
A nulla serve l’impazienza
Manca solo convinzione.
Oltre il mostro non può guardare
il futuro predire non sa
avanti tutta deve andare
a gran velocità.

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