“Innamorati lo si è per tutta la vita, oppure non lo si è mai.”

Crudo. Forte. Realista. A tratti crudele, ma talmente coinvolgente da esser letto tutto d’un fiato. Difficile non riconoscersi in alcune scelte, giuste o sbagliate che siano, della protagonista: quasi tutte abbiamo incontrato un Diego che ci fa più male che bene, da cui non riusciamo a sottrarci e per il quale restiamo incartate per tanto tempo.

I due protagonisti non potrebbero essere più diversi, ma sono entrambi anime perdute che cercano in qualche modo di ritrovare se stesse in un amore tossico ma travolgente, di cui non si riesce a fare a meno.

A parlare è chiaramente una Jo cresciuta, che lucidamente racconta e analizza un percorso di vita tortuoso, riuscendo elegantemente nell’impresa né con freddo distacco, né con disperata nostalgia, ma solo con vero realismo, consapevole di quanto certe esperienze l’abbiano resa ciò che è oggi: forte, indipendente (nel senso di NON-dipendente da nessuno), determinata, coraggiosa, straordinaria.

Il lettore si sente quasi in difetto a leggere delle pagine così intime e così simili a un diario trovato per caso, ma proprio per questo muore dalla voglia di leggerlo tutto. Anche un lettore uomo può apprezzare questo libro, magari riuscendo nella disperata impresa di capire quanto, a volte, tanto i gesti più piccoli quanto quelli più grandi possano avere un effetto enorme su una donna innamorata.

Ognuno di noi ha un amore privato di cui non riesce a parlare e l’autrice, liberandosi di un fardello così grande e facendone romanzo, ha vinto due volte.